@anzu@items.minimals.orgSì, stavo pensando alla
#programmazione e trovo interessante che anche nel linguaggio naturale, una sintassi più semplice aumenti il numero di persone che comprendono un testo.
Detto così è un'ovvietà, ma è stato oggetto di varie nostre chiaccherate.
In astratto sono d'accordo che un linguaggio di programmazione multiparadigma, graduale e consistente, di per sé, svolge meglio una funzione educativa,
aprendo la mente.
Ma un linguaggio del genere, di per sé, permetterebbe di scrivere software equivalenti in molti modi molto diversi, alcuni intrinsecamente inaccessibili (o meno accessibili) a chi ne abbia una padronanza di base.
Sarebbe quindi compito della scuola fornire a tutti (ma proprio tutti) una padronanza molto avanzata del linguaggio di programmazione, in modo che anche chi non lo utizza quotidianamente, continui a comprenderlo bene.
Un obiettivo che, nonostante la buona volontà di alcuni insegnanti (e nonostante la
#Costituzione) la scuola nel suo complesso non si è mai data né per la Storia, né per la Matematica.
Ci tocca dunque accettare che una padronanza avanzata di astrazioni come High Order Function o Y combinator (che ti ricordo, mi hai spiegato tu

), rimarrebbero appannaggio di una élite, così come tutto il software che le utilizzassero in modo estensivo.
Se il tuo obiettivo è massimizzare il numero di persone che può leggere e modificare il maggior numero possibile dei software, allora tali software devono essere scritti in un linguaggio semplice (
#Oberon?

) che la maggior parte delle persone può imparare in poco tempo e dominare completamente con gli anni, privo di un livello "avanzato" che avvantaggi chi lo acquisisce, svantaggiando, simmetricamente, chi no.
La sintassi è parte della questione, ma non è solo questione di sintassi ovviamente.